Chiara: Ce l’abbiamo fatta. Vero?
Gaia: Se siamo qui e possiamo raccontarla, allora sì, ce l’abbiamo fatta. Però, e non vorrei dover tirare le orecchie a troppa gente – da qui mi riesce difficile, maledetto monitor! –, mi aspettavo ben altro impegno dai nostri concorsisti. E pensare che in Italia scrivono tutti…
Chiara: In effetti… E poi quest’anno sono arrivati pochi racconti (sarà la crisi?). Va detto che, nelle passate edizioni, più della metà dei testi erano sprovvisti degli indizi (alle volte tre su tre, alle volte uno su tre; una sorta di sadico test per verificare la mia concentrazione!?). Stavolta sono stati ligi, anche se ne abbiamo dovuti eliminarne alcuni perché superavano le 18mila battute consentite. Autosabotaggio conclamato, direi.
Gaia: Ecco, la faccenda delle battute non mi è chiara. Alt!, non vi sto dicendo d’aver problemi a capire il finale delle barzellette, non fate i furbi. Dicevo, se il limite è 18mila ma sotto i 30mila mi piglia una sincope, perché incaponirsi a scrivere un racconto? Meglio puntare al romanzo e cercarsi un concorso che preveda la pubblicazione. Magari non a pagamento – pubblicazione e partecipazione, intendo –, ché ormai coi concorsi occorre andarci cauti. Ma non col nostro, eh? Il nostro è sano e cattivo. Quanto basta, almeno.
Chiara: Sano e cattivo lo dobbiamo mettere come sottotitolo. Tornando a noi: come prevedevo averti in giuria è stato uno spasso (conserverò gelosamente il nostro carteggio!). Condividere le sofferenza e i mal di pancia di alcune perle è stato salutare (l’altra mia personalità ti ringrazia). Pure trovarsi d’accordo su un racconto buono ha il suo perché (meno gocce di Xanax, tanto per cominciare). Questo è un simpatico giro di parole per incastrarti il prossimo e gli anni a venire…
Gaia: Non mancherò, siora mia! Avevo già avuto occasione di stare in giuria a qualche concorso ma raramente mi era successo di poter dire pane al pane. Ovviamente il nostro carteggio rimarrà secretato per almeno un secolo.
Quindi si torna il prossimo anno, lo diamo già per certo. Ma nel frattempo…
Chiara: Cosa succede? Ché se lo dici con i puntimi mi preoccupo. Partiamo per un viaggio catartico in India?
Gaia: Be’, quasi. Adesso ci mettiamo comode e vediamo cosa succede.
Chiara: Perfetto. Allora lunedì 10 febbraio pubblicheremo i cinque racconti che abbiamo giudicato più validi. Una nota per ciascuno che sarà disponibile sulla mia pagina di Facebook. Infatti quest’anno sarete voi a votare le storie che più vi avranno convinti. Insomma il podio dipenderà dai vostri clic. Mi raccomando saranno validi e conteggiabili soltanto i “mi piace” all’interno della nota.
Avrete tempo per votare fino a mezzanotte del 27 febbraio.
E il 28? Be’ ovviamente avremo il vincitore di Tramando. Ma non solo, perché…
Gaia: Perché annunceremo anche il nome del vincitore del Tramiro d’oro. La premiazione ovviamente prevede che il fortunatissimo autore ci faccia avere un indirizzo valido a cui inviare il trofeo. E il trofeo lo stiamo confezionando. È faccenda seria ma spero non verrà presa troppo sul serio. Tramando è un concorso tra amici, il Tramiro è soltanto un dispettuccio.
Grazie a tutti per aver partecipato e per esservi messi in gioco.
L'articolo Tramando, il Tramiro e le tremende novità: adesso arriva il bello! sembra essere il primo su BookBlister.